Citazioni da: Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare di Susan Cain “Conviviamo infatti con un sistema di valori che io chiamo l’ideale dell’estroversione, ossia la convinzione che l’io ideale sia espansivo, dominante, a proprio agio sotto i riflettori. L’estroverso archetipo preferisce l’azione alla madiazione, il rischio alla prudenza, la certezza al dubbio. L’uomo estroverso predilige le decisioni rapide anche a rischio di sbagliare… L’introversione -insieme alle cugine “sensibilità”, “serietà” e “timidezza”- è oggi un tratto caratteriale di serie B, a metà strada tra iattura e patologia. Gli introversi che subiscono l’Ideale dell’estroversione sono come una donna che viva in un mondo su misura per gli uomini: trascurati a causa di un aspetto che li definisce nel profondo. Siamo riusciti a trasformare uno stile di personalità estremamente piacevole come l’estroversione in uno standard oppressivo al quale la maggior parte sente di doversi adeguare.” “La verità è che molte scuole sono a misura di estroverso. Gli introversi hanno bisogno di modalità di istruzione diverse….e troppo spesso si offre molto poco a quel tipo di allievo, se non continue indicazioni su come diventare più socievole ed espansivo.” "Tendiamo a dimenticare che l’apprendimento in grandi classi non è un dogma scolpito nella roccia, e che spesso scegliamo questa configurazione perché consente risparmi di costi…se il vostro bambino preferisce lavorare in autonomia e socializzare uno a uno, non dovete preoccuparvi per lui: è solo che la sua modalità non combacia con il modello prevalente.” “Spesso ci stupiamo che bambini introversi e un po’ imbranati “sboccino” diventando adulti felici e sicuri di sé…forse non sono tanto i bambini a cambiare quanto l’ambiente che li circonda. Da adulti hanno infatti la possibilità di scegliere il lavoro, il partner e la cerchia di amici che più si adatta al loro carattere.” E’ ovvio che se, fin da quando sei piccolissimo, ti viene mandato un messaggio che, su alcuni aspetti devi impegnarti per cambiare perché così come sei non vai bene, e lo stesso messaggio ti arriva coerente da famiglia, scuola e poi anche dagli amici ecco che il senso di inadeguatezza può davvero arrivare a soffocarti. Al danno si aggiunge la beffa, perché spinti da questo muro compatto, i bambini ci provano davvero, così anche i ragazzi, facendo fatiche enormi con risultati minimi, che li destabilizzano sempre più, creando sofferenza e a volte problemi di autostima davvero importanti. Perché in questo caso la forzatura è diretta ad aspetti strutturali della nostra personalità. Molto banalmente: un cane non può diventare gatto e viceversa. Allora che fare: Osservate e ascoltate tanto, cercate di capire come è vostro figlio, o come è il bambino o il ragazzo che incontrate ogni giorno a scuola, valorizzate le sue specificità, i suoi talenti. Se qualcuno parla della sua timidezza o di quella di altri come di un difetto ricordategli e ricordatevi che: la timidezza che fa coppia con la sensibilità è uno stile, una caratteristica che può essere una grande risorsa (ci permette tra le altre cose di sintonizzarci senza grosse fatiche con gli altri). Cercate poi di abbandonare (se le avete ovviamente) le idee semplicistiche e riduttive di chi è “l’uomo ben riuscito”, perché questo modello non c’è, non esiste. Ultimo consiglio: nei momenti di dubbio o se avete un interlocutore scettico rileggete e proponetegli il MANIFESTO DEGLI INTROVERSI, può aiutare a tornare nella giusta direzione.
