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Tuo figlio è una brava persona

2024-10-26 16:09

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Ma che fatica capire i bambini… Ma in fondo come sono?


(Citazioni tratte da C. Gonzàlez, Bèsame mucho),


“C’è una bella differenza a partire dall’idea che il bambino sia sostanzialmente “buono” e l’idea che invece sia un furbetto manipolatore pronto ad imbrogliarci, ad approfittare della situazione, a fare i “comodi suoi” (molti educatori professionisti e genitori nemmeno sono consapevoli di questa duplice tendenza solitamente inespressa).” 


“Per alcuni il bambino è tenero, fragile, indifeso, affettuoso, innocente, e ha bisogno della nostra attenzione e delle nostre cure per diventare un adulto meraviglioso. Per altri, il bambino è egoista, malvagio, ostile, crudele, calcolatore, manipolatore, e solo se pieghiamo sin dall’inizio la sua volontà e gli imponiamo una rigida disciplina potremo preservarlo dal vizio e trasformarlo in un uomo come si deve.” 


E da qui ho cominciato a riflettere e a mettere in fila alcuni pensieri che mi ronzavano nella testa. La domanda importante è: ma c’è davvero tanta differenza? Quanto è importante questa precisazione? e soprattutto, che differenza fa per i bambini e per noi se ci mettiamo in una prospettiva o nell’altra? Per loro e per noi cosa cambia? Per quella che è la mia esperienza ho sperimentato che cambia… e cambia veramente tanto.


"Molti esperti, probabilmente bene intenzionati, ci parlano dei problemi comportamentali dei bambini. Esistono problemi che riguardano l'alimentazione, il sonno, la gelosia, la violenza, l'egoismo...Tutti ci parlano dei problemi dei nostri figli, di come riconoscerli, di come prevenirli o risolverli; di come i bambini ci "manipolano" o del perché bisogna stabilire dei limiti. Nessuno ci ricorda che i nostri figli sono delle brave persone."



Qui urge una precisazione per evitare pericolosi fraintendimenti: non si tratta di pensare al bambino in un’ottica buonista, cioè di un bambino “tutto bianco", bello, buono e bravo; ma di pensarlo come un’entità ricca, complessa, unica nella sua specificità, portato per natura a svilupparsi verso il suo benessere. Bambino che ha bisogno però di un ambiente e di relazioni che non lo ostacolino ma che lo favoriscano. L’idea è che nella nostra natura non ci sia nulla da cambiare radicalmente, e che siano proprio gli interventi troppo invasivi, che non rispettando ciò che siamo, a rendere difficile e problematico il percorso di crescita. L’educazione dovrebbe avere il tocco leggero, attento e intelligente. 


Altra precisazione molto importante soprattutto per il periodo storico in cui viviamo: quanto avete appena letto non significa che è sbagliato porre limiti ai bambini, i NO sono necessari e fondamentali, ma tutto dipende da "quali limiti e quali no".  



 









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