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La cura per le emozioni: non siamo solo testa, abbiamo anche un corpo… per non diventare dei testoni dal cor

2024-11-21 13:35

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Ed eccoci arrivati ad un tema a me molto caro: le emozioni


Ogni istante della nostra vita è caratterizzato da pensieri ed emozioni, da quando nasciamo fino alla morte siamo infatti costantemente immersi appunto in un flusso non solo di pensieri ma anche di emozioni. Anche qui però c’è un piccolo problema: per una complessità di ragioni la nostra cultura è molto sbilanciata nel sostenere, nei bambini, lo sviluppo della componente razionale (i pensieri), e poco attenta allo sviluppo di quella emotiva. Cioè a dire che i nostri sistemi educativi non si occupano e preoccupano di aiutare i bambini a conoscere una parte fondamentale di sé (da notare che conoscere significa anche controllare).


Se torniamo all’idea che il benessere (lo stare bene) è legato allo sviluppo armonico delle diverse dimensioni che ci caratterizzano ecco che non possiamo crescere bene se non ci occupiamo fin dalla nascita dello sviluppo e della conoscenza del nostro mondo emotivo. L’idea è che accompagnare i bambini nel percorso di crescita debba includere anche l’accompagnarli alla scoperta di ciò che sentono. Le emozioni, al pari delle altre dimensioni, hanno bisogno di “attenzioni educative” che ne favoriscano lo sviluppo e la conoscenza. Anche in questo caso non dobbiamo inventarci nulla, non dobbiamo creare nessun sistema complesso o macchinoso; dobbiamo solo accompagnare i bambini nelle loro esperienze quotidiane aiutandoli a dare un nome e parole a ciò che naturalmente sentono e provano vivendo. Questo permette loro di conoscere ciò che gli sta accadendo, di capire che un’emozione ha un percorso di inizio durata e fine e che non c’è nulla di brutto o sbagliato nel sentire (neanche nel sentire rabbia o odio).


Se fin da piccolo mi hanno accompagnato aiutandomi a riconoscere ciò che naturalmente gli eventi e le persone mi suscitano, senza aggiungere giudizi, senza creare sensi di colpa, allora potrò permettermi di sentire odio o rabbia per una persona senza l’obiettivo di attaccarla o distruggerla, riuscirò cioè a controllarmi e non passerò all’azione e queste emozioni faranno il loro corso.


Se invece mi hanno insegnato che, se sento odio sono cattivo, se mi arrabbio non sono un bravo bambino, ecco che tenderò a schiacciare e a non voler sentire certe emozioni, con conseguenze negative per me e per gli altri. 


“…quando le nostre emozioni vengono attaccate -“Sei ridicolo!”….il risultato è che vengono soffocate… Cosa accade se la reazione del vostro compagno, genitore o amico è: “Stai facendo lo stupido!”. A questo punto la nostra tristezza si contrae in una sensazione di vergogna. Vogliamo nasconderci. E quando siamo arrabbiati? “Sei fuori di testa! Stai rovinando tutto!”


Il risultato? Questi commenti bloccano le nostre menti e le nostre emozioni. Un processo dinamico che si stava svolgendo al nostro interno diventa fermo, stagnante….Le emozioni diventano dure e spiacevoli, non se ne vanno.” (L’ascolto profondo. J Liss)


Queste attenzioni per il mondo emotivo sono importantissime perché ci permettono di riprendere possesso e controllo di un altro grande dimenticato: il nostro corpo. Siamo così spostati e concentrati sulla nostra mente/ragione da essere diventati incapaci di decifrare i messaggi che il corpo ci invia, con gravi conseguenze per il nostro benessere e la nostra salute. 


Vi lascio con alcune citazioni tratte da A. Miller, La rivolta del corpo, per me davvero illuminanti:


"il corpo è il custode della nostra verità, poiché porta dentro di se l’esperienza di tutta la nostra vita e fa in modo che ci sia possibile vivere con la verità del nostro organismo. Con l’aiuto dei sintomi, ci costringe ad ammettere tale verità anche a livello cognitivo.”


"Il corpo sembra essere incorruttibile e ho l’impressione che conosca la mia verità molto più precisamente del mio io cosciente...Pertanto non mi consente di piegarmi alle norme della convenzione. Finché prendo sul serio i suoi messaggi e li seguo, non soffro più di emicrania e nemmeno mi sento isolata.”


“Dopo che abbiamo imparato a vivere con i nostri sentimenti, rinunciando a lottare contro di essi, le manifestazioni del corpo non ci appaiono più come una minaccia bensì come messaggi preziosi che illuminano la nostra storia.”


“Capisco perfettamente il desiderio di essere diversi da quello che siamo per agevolare la vita dei genitori e ricevere finalmente il loro amore, ma troppo spesso ciò è in contraddizione con il bisogno espresso dal corpo, di essere fedeli a se stessi. Sono convinta che, non appena quel bisogno è appagato, la stima di se si manifesta da sola.”


"Tutti noi siamo nati con la consapevolezza che ogni emozione che proviamo è legittima. A poco a poco perdiamo questa convinzione se solamente il lato “buono” di noi riceve una risposta positiva". (J. Hunt, Genitori con il cuore)


Se volete aggiungere altre riflessioni per comprendere meglio questi aspetti vi consiglio di continuate la lettura con l'articolo successivo: PENSIERI ED EMOZIONI: I BAMBINI SENTONO



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